Il nome di Vittadone appare, come quello di Zorlesco, nel citato documento del 23 dicembre 1039 con il quale Ilderado e Rolenda da Comazzo donarono molti beni al monastero di S. Vito. In esso si parla di Vittathoni; in un altro documento si parla di Botedomus e Votedomus, ma probabilmente la sua etimologia deriva da Vicus Tadone; infatti, sono parecchi i personaggi reperiti in antiche carte con il nome di Tadone.

Le terre di Vittadone appartennero all´arcivescovo Ariberto d´Intimiano, all´Arcivescovo Giovanni Visconti, signore di Milano che nel 1353 donò i beni da lui posseduti a Vittadone ed a Melegnanello ad un suo parente Muzzano de Muzzani.

Furono i fratelli Maffeo e Callisto Muzzani a beneficare la chiesa di Vittadone (matrice di quella attuale) sorta nel secolo XV. Nel XVII secolo Vittadone aveva 54 fuochi, cioè famiglie: la notizia proviene dalla vita del marchese Castelli feudatario di Casalpusterlengo il quale, nel 1666 acquistò il feudo di Vittadone per L. 3888, cioè L. 72 per fuoco.

Tra i possessori terrieri di Vittadone sono ricordati i conti Crivelli i quali fecero scavare la roggia che da loro prese il nome. Alla marchesa Castelli si deve la fondazione di un Ente Morale per l´educazione delle figlie povere della parrocchia di Vittadone. Anche l´asilo trae origine da un legato del 1913 lasciato per testamento dal signor Achille Pennè. Sia il vecchio asilo infantile, sia la successiva scuola materna, a Vittadone ebbero infaticabili operatrici educative: fino al 1990, le Suore di Maria Consolatrice alle quali la famiglia Grassi aveva ceduto il suo splendido omonimo palazzo.

Nel 1929, anno in cui Vittadone fu accorpato a Casale, quel comune contava 661 abitanti. La crisi agricola ha recato un certo spopolamento, ma la gente che vi abita, fedelmente legata alla terra che, ama con umile e laborioso attaccamento, vive, oltre che nel nucleo centrale, anche nelle cascine Buongodere, Grande, Fornace, Palazzina, 4 Novembre e le Muzzane.

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